Bite o non Bite?

Come ho asserito più volte in questa e in altre sedi autorevoli, i Bite sono dispositivi che se utilizzati senza un criterio diagnostico ben preciso non solo non servono a nulla ma qualche volta peggiorano l’occlusione.

A tal proposito propongo qui il caso clinico di una paziente attraverso il quale mostro quanto sia verità quanto affermato poc’anzi sul Bite.

Parto dalla condizione della paziente prima di giungere in Studio da me il 31 marzo 2022.

Dopo qualche mese dalla terapia ortodontica, la paziente cominciò ad accusare rumori e scrosci alle due articolazioni temporo-mandibolari di destra e di sinistra, motivo per cui le venne prescritto il bite visibile in foto.

Più di qualunque altra spiegazione le foto che seguono mostrano chiaramente la situazione e l’evoluzione della stessa.

BELLISSIMO INTRAVEDERE CHE L’OCCLUSIONE È MANTENUTA SOLO DAI DENTI DEL GIUDIZIO!

La paziente molto ligia alla prescrizione del Bite continua a portarlo per otto anni cioè fino ad oggi, con sintomi che nel tempo si sono aggravati e nonostante tutto qualche collega gnatologo ha confortato la paziente dicendole che è giusto continuare ad indossarlo.

Ma alla paziente i conti non tornano perché gli scrosci nel frattempo sono diventati veri e propri click mandibolari e sono comparsi episodi non frequentissimi ma con una certa cadenza mensile di cefalea.

Problemi posturali? Problemi cervicali? Tutti!

BEL PROBLEMA! COSA FARE?

Se non possedessi il metodo kinesiologico nelle mani, probabilmente mi converrebbe accodarmi ai pareri precedenti.

Utilizzando i TEST KINESIOLOGICI, si evidenzia immediatamente che il dispositivo occlusale è una terapia occlusale da abbandonare subito. E quindi? Quale terapia adottare?

TOGLIAMO IL BITE E CI RIVEDIAMO FRA UN MESE PER LA RIVALUTAZIONE.

Alla paziente avevo anticipato che sicuramente sarebbe andata meglio riguardo tutti i sintomi, ma che non mi sarei meravigliato se ci saremmo trovati un miglioramento del morso.

COSÌ È STATO! C’È STATO UN MIGLIORAMENTO SIGNIFICATIVO DEL MORSO IN UN MESE E UN MIGLIORAMENTO DI TUTTI I SINTOMI!

Quindi? Termina così? Assolutamente no.

La terapia prosegue senza fare niente, per almeno 6 mesi per lasciare all’organo masticatorio di trovare il suo equilibrio definitivo.

Solo fra sei mesi ripeteremo i test kinesiologici per verificare la situazione del rapporto intermascellare a bocca chiusa, con i denti a contatto e solo dopo saremo in grado di proporre la terapia più idonea.

Questa è la KINESIOLOGIA APPLICATA, un metodo veramente efficace per la lettura dell’occlusione:

LA DIAGNOSI KINESIOLOGICA È LA VERA RIVOLUZIONE NEL CAMPO DELLA GNATOLOGIA.

Il problema è il bite? Il bite è una terapia efficace?

Il problema in questo caso come in quasi tutti casi clinici è la diagnosi, il bite non c’entra niente, infatti il bite è una terapia fantastica ma solo quando è indicato.

IN QUESTO CASO ERA CONTROINDICATO!

COME FARE UNA DIAGNOSI CORRETTA? CON LA “KINESIOLOGIA APPLICATA”, come mostro in molti casi clinici presentati durante in miei corsi e negli articoli presenti su questo sito.

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