Gnatofavola

Gnatofavola: c’era una volta…

ATTO I

Quelle domeniche di ottobre, quando non fa più troppo caldo ma non ancora così freddo, la neve ancora non c’è…cominci a trascorrere qualche ora in più a casa, e inizi a leggere quel libro di Gnatologia…

è tutto interessante ,appassionante direi.

Comprendi come la gnatologia sia essenziale per il trattamento delle problematiche relative alle funzioni della bocca, i sintomi principali, le patologie, lo stress.

Ti perdi nelle parafunzioni con nomi che ricordano antichi guerrieri: il “bruxismo” (sfregamento dei denti), ponti levatoi: il “serramento” (chiusura forzata dei denti) e balli anni trenta: il “tapping” (sbattimento ripetuto dei denti).

Poi ad un certo punto, come in un film, nel bel mezzo di una scena di suspence va via la corrente e leggi:

T  E  R  A  P  I  A
Noooooo, si spegne tutto e dai nervi ti verrebbe voglia di buttare il televisore giù fuori dalla finestra !

GnatologiaQual’è la soluzione?
Quale tipo di bite fare?
Come si registra la chiave occlusale?
Con quale materiale?
Come faccio a sapere se sto procedendo nel verso giusto?
Posso avvalermi di qualche strumento che mi fornisce risposte affidabili?

 

ATTO II

In studio dopo l’esecuzione di un restauro controllato e rifinito ricontrolli l’occlusione e spesso il contatto non c’è più o a mala pena un contattino.

LA DOMANDA SORGE SPONTANEA…

Come faccio a capire se al paziente ho dato una corretta occlusione sul dente del restauro ? Sul bite ? Sulla corona ?
Qual è l’altezza giusta o meglio il giusto contatto col dente antagonista ?
Cosa ci consigliano le sacre scritture ? La Ricerca ? La scientificità ?
C’è qualche sistema , strumento o altro per misurare l’altezza corretta ?
Oppure ci affidiamo alla fortuna che talvolta può dare risultati insperati ?

Ad un certo punto ebbri di domande ritocchiamo sto dente (o bite o corona)…

EPILOGO

E vissero felici contenti… SI MA IN DISEQUILIBRIO !!!

Gnatologia