Quando oggi ci capita un caso simile la prima opzione che proponiamo consiste nella riabilitazione implanto-protesica delle due arcate.

La seconda opzione in una riabilitazione con protesi rimovibili.
La situazione economica del paziente in questo caso ci ha consentito di riabilitare il paziente con protesi rimovibili.
In qualunque caso indipendentemente dal trattamento protesico, fisso o mobile, la difficoltà maggiore per il dentista consiste nel rilevare il corretto rapporto intermascellare da consegnare al laboratorio per lo studio del caso, fino alla sua finalizzazione.
Gli approcci al caso clinico sono molteplici.
Poi c’è l’esperienza sul campo (evviva Dio), la capacità dell’odontotecnico, si possono anche segnare due punti, uno sul naso uno sul mento.
E ancora… chi si avvale di un montaggio dei denti anteriori superiori per vedere l’estetica …
Se poi ci sta, se può andare… ma si dai l’estetica è buona, allora … Procediamo!
Dimenticavo… Qualcuno prende anche l’arco facciale.
Ho dimenticato sicuramente tanti altri metodi (tutti empirici) per la registrazione occlusale, mi scuso per non elencarli tutti. Ma tanto posso confermare che non hanno senso, perché nessun metodo prende in considerazione l’aspetto in assoluto più importante per l’analisi della dimensione verticale.
L’aspetto più importante è che LE DIMENSIONI VERTICALI SONO DUE: C’È UN‘ALTEZZA DI DESTRA E UNA DI SINISTRA.
Le due altezze determinano la Dimensione Verticale Globale
Dunque qualunque tentativo di manipolazione mandibolare è perfettamente inutile.
È un non senso portare la mandibola su e giù cercando di identificare la posizione corretta rispetto al mascellare superiore, l’altezza facciale inferiore.
Se la dimensione verticale è più carente da un lato rispetto al controlaterale, quindi storta rispetto ad un piano orizzontale immaginario, possiamo muoverla dall’alto in basso e viceversa ma un lato sarà sempre più basso rispetto al controlaterale.
E SICCOME VALE LA LEGGE DELLA MINIMA DIMENSIONE VERTICALE
la funzione masticatoria del paziente sarà praticata sempre dal lato più basso!
Per cui l’esercizio estetico, la linea bipupillare, i punti, le registrazioni…
Nessuna tecnica (tranne una) potrà permettere di identificare l’altezza del morso di destra e l’altezza del morso di sinistra dunque la rilevazione di qualunque dimensione verticale sarà PURA ILLUSIONE!
L’ANALISI DEI MODELLI EVIDENZIA IN MODO PARTICOLARE L’AVANZATO RIASSORBIMENTO OSSEO A LIVELLO DELL’AREA EDENTULA INFERIORE DESTRA
Già questa situazione clinica può indurre in errore il dentista nel determinare l’altezza corretta del morso a destra!


Si procede alla rilevazione del morso mediante TEST KINESIOLOGICI.

Partendo dalla situazione di sotto-occlusione SI INSERISCONO FRA LE ARCATE DEGLI SPESSORI CALIBRATI, 0,3 0,4 DCM DI MM UNO ALLA VOLTA, E UNO PER LATO FINO A CHE I TEST KINESIOLOGICI NON CI DANNO CONFERMA DELL’ALTEZZA CORRETTA DEL MORSO A DESTRA COME A SINISTRA.
Solo con la conferma dei Test Kinesiologici possiamo essere sicuri di aver intercettato LA DIMENSIONE VERTICALE GLOBALE.
INTERCETTATA LA DIMENSIONE VERTICALE, SI INIETTA FRA LE ARCATE DEL MATERIALE RESINOSO SUPER STABILE (LUXABITE).
MATERIALE RIGIDO CHE NON HA ALCUNA FLESSIONE PER CONSEGNARE UN PARAMETRO CLINICO STABILE.



CHIAVE OCCLUSALE COMPLETATA!


Qui in alto c’è tutto ciò che serve al tecnico. Non deve fare altro che posizionare i modelli in gesso, superiore e inferiore e il gioco è veramente fatto!
Tutto col semplice CHIARO E RIPETIBILE Test Kinesiologico!

Ricevuta la chiave occlusale, parametro clinico che spetta al Dentista, un bravo odontotecnico, e questo è Super, fa ciò che sa fare: costruire le protesi, che però chiamarle protesi è riduttivo.
L’Analisi Kinesiologica mi ha permesso di ripristinare, ripeto grazie anche all’odontotecnico, la masticazione, il sorriso, per non parlare della sicurezza in se stesso del paziente, nonostante siano due protesi rimovibili.

Il lavoro odontotecnico è eccellente, questi sono denti!




L’avvento del digitale, le tecniche di riabilitazione implanto-protesica computer guidata, ci dà oggi la possibilità di ripristinare funzione ed estetica con denti fissi in una seduta unica.
Ma per masticare bene non basta inserire gli impianti e “montare” i denti” in bocca. Per completare lo studio del caso implanto-protesico l’occlusione la si deve studiare a fondo, per consegnare all’odontotecnico già nella fase progettuale un rapporto fra le arcate fisiologico.
Il rapporto intermascellare cosi come nel caso presentato è il cuore di tutto il progetto.
Se questo è impreciso anche la finalizzazione di tutto il lavoro è approssimativo. Dunque tutto lo studio sul numero e sul corretto posizionamento degli impianti, per qualunque lavoro protesico, rischia di essere sbagliato, o peggio, nel tempo presenterà tutta la sua imperfezione.
E ci si può giurare che nel tempo l’occlusione se è sbagliata, QUESTA si manifesterà con tutti i problemi classici di una malocclusione, dal click mandibolare durante la masticazione o dolore articolare nella fase di apertura o chiusura della bocca. Non dimentico le possibili rotture del manufatto protesico.
Conclusioni:
I parametri in bocca si devono rilevare correttamente.
L’Analisi Kinesiologica è per me ad oggi il metodo più raffinato per intercettare tutti i parametri occlusali.
