Tokyo

Neanche i grattacieli del Giappone… gli obiettivi concreti dell’implantoprotesica

Quale deve essere l’obiettivo dell’implantoprotesica?

Credo siamo tutti d’accordo se dico l’occlusione, la masticazione, giusto ? E l’estetica naturalmente.

Funzione e poi estetica , non il contrario , non come qualcuno fa in questo periodo, solo estetica , cavalcando l’onda delle riabilitazioni estetiche con “faccette”.

Non e’ possibile immaginare trattamento odontoiatrico che non preveda il ripristino della funzione masticatoria come primo obiettivo. 

Dopo viene tutto il resto, compreso l’estetica.

Quando ci occupiamo di riabilitazione implantoprotesica dobbiamo tenere a mente che nella bocca del paziente introdurremo delle strutture super rigide, “inchiodate nell’ osso” ( impianti ), con corone avvitate e serrate ( sugli impianti ) che dovranno svolgere la funzione degli elementi dentari che non ci sono più.

Neanche i grattacieli del Giappone sono strutture cosi’ rigide !

Ed è proprio in questi casi che l’anello debole di tutta la terapia è rappresentato dalla masticazione.

Obiettivo: identificare l’altezza corretta delle corone (denti) che devono rapportarsi con i rispettivi antagonisti: se inseriamo le corone su impianti a livello dell’arcata inferiore destra, questi devono rapportarsi con i rispettivi denti antagonisti dell’arcata superiore destra.

Bilanciare in modo corretto la masticazione vuol dire verificare l’altezza di ciascun dente , ritoccare le interferenze che possono manifestarsi nei movimenti mandibolari di destra e di sinistra, movimenti che avvengono naturalmente quando parliamo , quando mastichiamo del cibo.

Ricordo che un buon modo di masticare da un lato della bocca si riverbera positivamente anche sul lato opposto.

E viceversa, una maloccusione di un solo lato della bocca, ad esempio per mancanza di un solo dente, oppure una corona protesica costruita in modo non corretto dal punto di vista occlusale , peggio di una serie di più corone montate su impianti con altezze scorrette, creano nel tempo dei veri e propri disastri non solo dal lato della riabilitazione (scorretta) ma anche dal lato opposto .

Il danno posturale si manifesta un momento dopo !

Se immaginiamo di vivere camminando per tanto tempo con tacchi di altezze diverse, il danno nel tempo si manifesterà non solo dal lato dove il tacco è più basso, ma da ambo i lati, il disequilibrio posturale è e sarà globale.

Così in bocca, se un lato di masticazione è sbagliato, il disequilibrio di masticazione sarà globale !!! Punto e chiuso !

L’equilibrio della masticazione si evidenzia col confort del paziente che sente di poter masticare agevolmente da ambo i lati .

La sollecitazione “ fisiologica “ degli impianti inseriti mediata dalla congrua pressione esercitata sui manufatti protesici è garanzia di successo nel medio-lungo periodo .

Per molto tempo e ancora oggi si discute su impianti lunghi o impianti corti, di rapporto corona radice favorevole , di cantilever più o meno estesi …….

Ma di occlusione quando se ne discute?

Direi mai, visto che le teorie e la loro applicazione risentono di una grande confusione riguardo a :

  • rilevazione del corretto rapporto intermascellare
  • quale contatto dentale ? Solo sui molari ? Anche sui premolari ? Si devono coinvolgere anche gli anteriori oppure no?
  • quale contatto possibile fra i denti superiori e i denti inferiori ?

Caso clinico

Il caso clinico che presento è un caso di riabilitazione implantoprotesica, un follow up di 10 anni.di seguito tutte le foto del caso, dalla clinica al laboratorio.

Paziente parodontale, compromissione di più elementi dentari, quindi la necessità di inserire più impianti , soprattutto nell’arcata superiore.

La scelta terapeutica fu quella di mantenere possibilmente in situ i due canini superiori , denti strategici non solo dal punto di vista occlusale (lateralità) ma anche per la difficoltà , nel caso di sostituzione con impianti, la difficile gestione estetica, la parabola gengivale di un dente particolare (il canino), posizionato in un punto di passaggio molto delicato, tra il gruppo frontale e quello posteriore.

Il tempo, visti i risultati raggiunti , ha dato ragione riguardo il mantenimento in arcata dei suddetti elementi.

Durante il trattamento si può notare il disallineamento del gruppo incisivo inferiore.

Interessante notare l’allineamento degli incisivi inferiori.

Ma la considerazione da fare è che ripristinata la funzione masticatoria, i denti si sono allineati spontaneamente , senza alcun intervento di ortodonzia.

Come mai? com’è potuto succedere ?.

Semplice: il ripristino dell’equilibrio occlusale avvenuto durante il trattamento con i manufatti provvisori e poi con i manufatti definitivi, ha rappresentato l’input utile e necessario, affinché la natura potesse fare il proprio corso.

Le forze ortodontiche che, momento per momento , H24 , vengono esercitate sui denti, con la deglutizione e con la masticazione,seguono un programma attivato dal montaggio in bocca di elementi provvisori con caratteristiche gnatologiche corrette.

  1. dimensione verticale.
  2. movimenti di lateralita’.
  3. rapporto intermascellare

le forze ortodontiche distribuite con queste tre coordinate hanno permesso spontaneamente il riallineamento dei denti incisivi inferiori!!!

non solo…

ma l’equilibrio occlusale costante di tutti questi anni (10) ha indotto i denti a rimanere al loro posto, quello fisiologico. foto ultima

Perchè i denti si spostano? Perchè le recidive?

brutta grana …eh ??

Si spostano alla ricerca di un equilibrio !

Quando li vediamo storti è perchè il corpo mette in atto un piano strategico con la funzione che possiede!

I denti si presentano storti perchè le coordinate: rapporto intermascellare, dimensione verticale ( destra o sinistra) e movimenti di lateralità, sono sbagliate !!!!

Denti dritti sopra e sotto non funziona se, una volta messi in relazione, non c’e’ equilibrio di funzione!!!

Approfondimenti:

Ecco l’intera sequenza procedurale: