Ci sono Rialzi e Rialzi occlusali … e poi ci sono anche i doppi Rialzi!
Mi spiego meglio presentandovi il Caso Clinico che segue, pronti? Partiamo!
Prima di giungere nel nostro Studio la paziente è in trattamento con ortodonzia “invisibile”. A trattamento quasi terminato la paziente lamenta fortissimi disturbi dell’equilibrio, giorno e notte… non sta in piedi. Dolori al tratto cervicale da non trovare posizione.
Lo specialista in otorinolaringoiatria le prescrive farmaci per la labirintite, un ansiolitico ma la paziente non migliora.
Viene a conoscenza del nostro Studio nel quale ci occupiamo di patologie Occluso-posturali.
Una volta giunta da noi l’analisi kinesiologica mette in evidenza una carente “dimensione verticale” dal lato destro e poiché sono presenti dei restauri in composito sul primo e secondo molare di destra, si procede, sempre mediante il test, nel calibrare esattamente il rialzo da eseguire.
Eseguito il rialzo occlusale mediante aggiunta in composito sui due molari di destra si procede al controllo kinesiologico che conferma la corretta terapia.
Si congeda la paziente che alzandosi dalla poltrona già avverte buone sensazioni!
Facciamo parlare le immagini

Il venerdì pomeriggio viene eseguito rialzo occlusale dei due molari.
Fissiamo il primo controllo per il lunedì seguente e finalmente la paziente ha ripreso a dormire e vertigini e tutti disturbi della stabilità sono scomparsi del tutto.
Il controllo con i test muscolari conferma che il rialzo occlusale va bene, pertanto congediamo la paziente riprogrammando un nuovo controllo dopo tre settimane.
Durante il secondo controllo la paziente conferma che oramai le vertigini sono solo un brutto ricordo tuttavia il dolore alle spalle persiste. Comunque sarebbe già felice così, disposta a fare qualunque terapia riteniamo necessaria.
L’analisi kinesiologica mette in evidenza, ancora una volta una carente dimensione verticale a destra, cioè ancora morso profondo e ancora solo a destra!
I movimenti di rotazione del capo in flessione evidenziano un limite funzionale sia a destra che a sinistra.
Il test kinesiologico conferma che il problema delle spalle è dovuto ancora ad un’occlusione non corretta del tutto.
A questo punto mediante i test rileviamo il deficit di altezza, cioè quanto dobbiamo ancora rialzare:
A proposito esiste una tecnica simile? Che ci permette di intercettare quanto rialzare: …0,3 mm? 0, 5? 0,8? 1 mm o di più?
L’analisi kinesiologica evidenzia la necessità di rialzare l’occlusione ancora e solo a destra di 0,6 mm!
Cosi procediamo con incremento di composito, al termine dello stesso ricontrolliamo i movimenti di rotazione del capo in flessione che ci risultano migliorati decisamente!
Facciamo parlare le immagini

Se non si conosce il metodo della Kinesiologia Applicata
- non si può immaginare che, come in questo caso, c’è un problema di ridotta dimensione verticale monolaterale solo a destra.
- Seppure si individui il problema, la domanda successiva è: di quanto è ridotta la dimensione verticale? Di decimi? Di millimetri?
- La risposta è la DIAGNOSI. Dopo si procede con LA TERAPIA.
SE SO QUANTO MANCA, SO ANCHE QUANTO DEVO AGGIUNGERE. Non si effettuano prove o tentativi per vedere cosa succede, ma tutto è estremamente preciso e raffinato sin dalla diagnosi.
È rientrato il sintomo invalidante delle vertigini, è stata recuperata la sintomatologia sulla cervicale e i dolori ai trapezi e alle spalle non ci sono più.
In accordo con la paziente si procederà ad una nuova terapia ortodontica con le mascherine trasparenti per correggere definitivamente la dimensione verticale del quarto quadrante dove sono stati eseguiti i rialzi.
Si approfitterà del trattamento per ultimare piccoli spostamenti dentari MA SEMPRE NEL RISPETTO DELLA FUNZIONE MASTICATORIA.
Domanda finale: quanti di noi Odontoiatri senza conoscere il metodo della kinesiologia applicata le avrebbero consigliato un bite?
Tuttavia non sarebbe stato il bite ad essere una terapia scorretta o inutile, ma sarebbe stata la diagnosi ad essere errata.
È scorretto, inutile e talvolta dannoso applicare il bite a chi non è ha bisogno, come qualunque altra terapia si rivela inutile e talvolta dannosa se, pur praticata nel modo corretto, viene somministrata a seguito di una diagnosi sbagliata.
La risposta a casi clinici come quello appena illustrato è la KINESIOLOGIA APPLICATA
per non incorrere in errori così grossolani, per evitare perdita di tempo, soldi e frustrazione nei nostri pazienti, e anche in noi Odontoiatri!